NIDI ARTIFICIALI PER UCCELLI




PREMESSA




Prima di ogni discorso riguardante le casette nido, da parte nostra, di ogni singolo cittadino, ci deve essere al primo posto la protezione dell'ambiente naturale che ci circonda, soprattutto di quegli elementi che arricchiscono di molto la biodiversità locale, primi tra tutti gli alberi vetusti, marcescenti, seccaginosi, quasi sempre ritenuti da chi non ha nessuna sensibilità naturalistica, un elemento di perturbazione della bellezza del giardino, se non peggio, una fonte di infezioni per la vegetazione locale. In realtà gli alberi secchi sono una componente fondamentale in un ecosistema in buone condizioni di naturalità, in quanto, oltre ad assicurare biomassa (quindi energia) decomponibile per l'ecosistema, offrono risorsa trofica (cibo) ed habitat per molti animali e funghi. Tra gli animali si annoverano molte specie di insetti "xilofagi" (che si nutrono del legno morto) ed uccelli, primi tra tutti i picchi. Questi ultimi vi scavano piccole cavità per estrarvi le larve di cui si nutrono oppure grosse cavità-nido ovoidali ove deporranno le loro uova. Ci sono picchi di varie dimensioni, da quelli grandi (il picchio rosso maggiore ed il picchio verde ad es.) ai più piccoli picchi rossi minori. Se pensiamo che normalmente ogni anno i picchi scavano un nuovo nido, possiamo capire quanto siano importanti nell'offrire cavità che poi saranno utilizzate da tantissimi altri uccelli (upupe, assioli, cince e tanti altri) e mammiferi.


I rari boschi maturi, ricchi di cavità e tronchi morti, sono gli unici ambienti dove non è necessario porre nidi artificiali.


Quindi capite bene che lo sforzo principale nel quale ognuno di noi si dovrebbe impegnare è quello di conservare gli alberi vetusti secchi, veri e propri condomini di biodiversità, e la naturalità dei luoghi, dove nel nostro caso gli uccelli, potranno trovare cibo, riparo e luogo di nidificazione. Quando queste premesse non sussistono, possiamo provare ad offrire un surrogato delle cavità naturali, attraverso l'istallazione di nidi artificiali (tronchetti-nido, cassette-nido, nidi in cemento ecc.) e possiamo ricostruire delle fasce di vegetazione autoctona per offrire loro cibo e rifugi. A tal proposito appare molto importante mantenere parti del nostro giardino lasciate all'evoluzione naturale, dove far crescere e disseminare le piante erbacee spontanee e dove lasciare intrichi di vegetazione impenetrabili, ove sicuramente alcune specie troveranno un tranquillo luogo di nidificazione e/o rifugio. Importante nella scelta delle piante, soprattutto se ci troviamo in un contesto semi-naturale o naturale è la scelta di specie autoctone e coerenti ecologicamente con le condizioni stazionali di impianto: infatti scegliere un albero o arbusto autoctono favorisce la ricostituzione della biodiversità locale, spesso mortificata dalla banalizzazione, trasformazione, inquinamento, cementificazione, alterazione in varia misura degli habitat locali.


Altra importante considerazione riguarda le cavità in ambito non naturale. Negli edifici storici e nei fabbricari rurali tradizionali molti uccelli nei secoli hanno trovato rifugio e luogo di nidificazione. Infatti sotto i classici coppi ai bordi dei tetti, nei fori lasciati nei muri, nei sottotetti lasciati con piccole aperture, sulle travi nelle stalle aperte e in altre situazioni dove si crea una cavità sufficientemente grande od un piano d'appoggio sicuro, nei muri a secco, molti uccelli (rondini, rondoni, balestrucci, storni, passere d'Italia, passere mattugia, passeri solitari, codirossi, codirossi spazzacamino, barbagianni ed altri) pipistrelli e rettili trovano rifugio e sito di riproduzione. La tutela di questi luogi, sancita dalla legge per quanto attiene al divieto di distruzione dei nidi, è tanto più consolidata dalle recenti linee guida ministeriali riguardanti proprio le ristrutturazioni degli edifici storici, tenendo nella dovuta considerazione la tutela dei pipistrelli e degli uccelli che vi abitano.

Quindi speriamo di non vedere più in futuro intere colonie di rondoni, ad esempio, distrutte dopo centinaia d'anni, a causa della tappatura dei coppi ai bordi del tetto di un edificio storico o rurale, a seguito di una ristrutturazione!



Tornando ai nidi artificiali, sicuramente il motivo che ci porta ad istallarli è tra i seguenti:


CONSERVAZIONE E PROTEZIONE: la sistematica eliminazione delle piante mature, marcescenti, deperienti nei boschi o nei parchi, giardini e campagne, ha portato alla rarefazione degli uccelli che tipicamente nidificavano nelle loro cavità. Con l'utilizzo dei nidi artificiali si ripara a questa mancanza, contribuendo in particolare alla salvaguardia di specie rare o minacciate. Spesso infatti il fattore limitante delle popolazioni di uccelli che nidificano nelle cavità è proprio la disponibilità di siti adatti alla nidificazione, nonostante la buona disponibilità della risorsa trofica del territorio.


RICERCA SCIENTIFICA: utilizzando specifici modelli di nidi artificiali, frutto di passati studi ornitologici, si possono condurre ricerche sulla biologia riproduttiva delle specie di uccelli nidificanti nelle cavità. Questo permette agli studiosi di osservare molto più facilmente i vari momenti della riproduzione: corteggiamento, costruzione del nido, deposizione, cova, schiusa, alimentazione e sviluppo dei nidiacei, involo dei giovani. Molte specie di uccelli e non solo, oggi le conosciamo bene grazie ai nidi artificiali.


LOTTA BIOLOGICA: l'istallazione di nidi artificiali nell'arboricoltura da legno e nelle colture agricole a conduzione biologica, biodinamica o con metodi della lotta integrata e guidata, è un'arma in più nella lotta agli insetti non graditi. Per mantenere infatti alcuni insetti sotto la cosiddetta soglia di danno, nei frutteti e nelle colture a pieno campo è sufficiente una sistemazione corretta di determinate tipologie e quantità di nidi artificiali per consentire agli uccelli insettivori di svolgere la propria naturale attività di controllo delle popolazioni di insetti potenzialmente dannosi alle colture.


Un esempio emblematico: una coppia di cinciarelle cattura in media 8.000-10.000 larve di Lepidotteri (bruchi) per l'allevamento di una sola nidiata! Capite da voi l’importanza di avere i nidi artificiali nel frutteto!


MOTIVI DIDATTICI E CULTURALI: l'istallazione di nidi artificiali nel giardino di casa, nei parchi pubblici o nei giardini delle scuole può rappresentare un'importante modalità di avvicinamento al birding, alla Natura ed associata alla conoscenza delle motivazioni e delle finalità che persegue, può avere azione divulgativa per i ragazzi delle scuole e per i cittadini in genere per promuovere così un percorso di interessamento ed avvicinamento alla Natura per i naturalisti di domani.





ABITATORI DEI NIDI ARTIFICIALI PER UCCELLI




Di seguito trovate l'elenco delle specie di UCCELLI che, per loro natura, fanno il nido nelle cavità, principalmente di alberi e muri. Ognuna ha le sue preferenze e peculiarità per quanto riguarda la cavità più adatta a sè, ma tutte sono accomunate dal fatto che possono nidificare nelle cassette nido.

GRILLAIO, GHEPPIO, PELLEGRINO, COLOMBELLA, BARBAGIANNI, ASSIOLO, CIVETTA, ALLOCCO, RONDONE, MARTIN PESCATORE, UPUPA, TORCICOLLO E PICCHI VARI, RONDINE, BALESTRUCCIO, BALLERINA GIALLA, BALLERINA BIANCA, MERLO ACQUAIOLO, SCRICCIOLO, PETTIROSSO, CODIROSSO SPAZZACAMINO, CODIROSSO, MERLO, PIGLIAMOSCHE, BALIA DAL COLLARE, CINCIA BIGIA, CINCIA MORA, CINCIALLEGRA, CINCIARELLA, PICCHIO MURATORE, RAMPICHINO, TACCOLA, STORNO, PASSERA D'ITALIA, PASSERA MATTUGIA, PASSERA LAGIA, FRINGUELLO ALPINO, CODIBUGNOLO.

Naturalmente ogni specie richiede cassette-nido adatte per dimensioni e tipologie costruttive.





ALCUNI MODELLI DI NIDI ARTIFICIALI PER UCCELLI




Come sa bene ci si interessa già di nidi artificiali per uccelli, fondamentalmente ci sono tre famiglie di strutture: quelle a tronchetto naturale, quelle a cassetta (aperte/chiuse/specifiche) e quelle in cemento. La regola generale è che ogni nido artificiale è dimensionato volumetricamente e per quanto riguarda il foro/apertura di entrata alla grandezza della specie che ospita (con le dovute eccezioni).
Qui di seguito vedrete alcune delle mie realizzazioni (quelle fotografate dopo la realizzazione): sono quasi tutte cassette-nido. Per qualsiasi domanda, richiesta, chiarimento, non esitate a contattarmi alla email che trovate alla fine della pagina.

Buona visione! 



Cassetta-nido CHIUSA per Cinciarella, Cincia Mora, Cincia Bigia




Cassetta-nido APERTA PICCOLA per Pettirosso, Scricciolo e Ballerina Bianca




Cassetta-nido SPECIFICA per Ballerina Bianca






Cassetta-nido SPECIFICA a parallelepipedo per Codirosso




Cassetta-nido SPECIFICA per Ballerina Gialla






Cassetta-nido CHIUSA GRANDE per Upupa e Assiolo




Cassetta-nido MULTIPLA per passeri

Questo prototipo l'ho realizzato utilizzando tavole di recupero, 
cioè schiodando delle tavole di vecchi bancali.
Il riutilizzo limita il dispendio di nuove risorse e ci da la possibilità di costruire a bassi costi, ma con bei risultati e maggiore soddisfazione. Le passere mattugia hanno gradito.


Cassetta-nido MULTIPLA per passeri istallata su muro, sotto un balcone






Cassetta-nido CHIUSA A TETTO PIANO "Standard"

 Per il trattamento del legno (se proprio volete trattarlo per ottenere un risultato estetico migliore oppure, meglio, per mimetizzare la struttura rispetto all'ambiente circostante) è buona norma utilizzare impregnanti, protettivi, flatting per legno "a base d'acqua", in quanto atossici per voi che spennellate e molto meno pericolosi per gli animali e per l'ambiente. 
Nota: il trattamento va eseguito solo esternamente.




Nido artificiale in cemento (aggregato leggero di cemento e argilla espansa)




Cassetta-nido CHIUSA TRADIZIONALE (o "Standard")




Nido Artificiale doppio per balestrucco

Nota: ho fatto appositamente in foro d'involo più ampio del dovuto proprio per far mantenere ai balestrucci la capacità di reperire e sistemare l'impasto di fango per restringerlo e come immaginavo, dopo aver colonizzato la struttura, la coppia l'ha ridimensionato.   ;)
L'unico "rischio" che si corre in questi casi, in assenza di balestrucci in zona, è che venga colonizzato dai passeri, ma nel caso specifico la struttura artificiale andava ad affiancarsi a nidi naturali già colonizzati negli anni.





Testo, foto e realizzazioni di Sante Cericola 
INFO: santecericola@gmail.com

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